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teatro antico

Seminario “Voce e suono nel teatro antico”

A cura di Chiara Di Macco, Giovanni Piana, Valentina Valentini
29 SETTEMBRE 2015
Ore 15,00-19,30
Dipartimento di Storia dell’Arte e Spettacolo
Via dei Volsci 122, Roma – Aula A
Il seminario è finalizzato a fornire un panorama articolato di tutti gli aspetti e le problematiche connesse all’ambiente sonoro e vocale delle performance teatrali nella Grecia antica. Si sente la necessità infatti di unificare in un unico percorso vari ambiti di ricerca che possano contribuire allo sviluppo di una visione completa della messa in scena antica secondo i criteri di studio delle arti performative più che delle opere letterarie.

  1. Primo punto di riferimento fondamentale sono gli stessi testi drammatici che, seppur studiati tradizionalmente nella loro forma di testo letterario, rappresentano una fonte ricchissima di riferimenti sonori. Sarà interessante quindi scoprire proprio il modo in cui gli studi filologici e letterari possano essere analizzati e problematizzati rompendo la bidimensionalitàdella pagina scritta e riportando la parola poetica in teatro.
  2. Un contributo indispensabile verrà dallo studio attento e scrupoloso della tradizione musicale del mondo greco antico, della sua strettissima relazione con il testo classico e con la struttura metrica che lo contraddistingue. Della musica greca si conosce relativamente poco, se si fa riferimento a quanto dei componimenti antichi sia giunto fino a noi; eppure questo non basta a limitare una riflessione più profonda sul rapporto tra teatro e musica nell’antica Grecia, su come la musica racchiudesse fin dalle origini il seme da cui sarebbe poi nato il teatro, e su come il teatro classico possa essere definito per certi aspetti un teatro “musicale”. È interessante infatti interrogarsi sulle differenze e sulle somiglianze tra ciò che è parlato e ciò che è cantato, sul ruolo dei diversi strumenti, e chiaramente sulla resa scenica di tutto questo, nonché della dialettica tra arte e politica che viene continuamente suggerita dalla tragedia stessa, anche in relazione all’ethos musicale.
  3. La maschera è elemento fondamentale da prendere in considerazione prima di tutto per le sue caratteristiche di filtro fisico della voce. Questo elemento porta anche a considerare indipendentemente dalle peculiaritàdi ciascun testo drammatico, un’indagine riguardo la preparazione e la formazione vocale degli attori, nonché la valutazione delle problematiche legate alla resa della voce femminile. Studi molto recenti offrono una prospettiva interessante anche nell’analisi dell’elemento timbrico della voce di certi personaggi, proprio in relazione all’aspetto della maschera utilizzata per un determinato ruolo.

ROBERTO NICOLAI, saluto inaugurale
In apertura: il soprano BRUNA TREDICINE dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia
eseguirà alcuni dei frammenti conservati di musica greca.
Introduce ALESSANDRO PAGLIARA
Intervengono:
CHIARA DI MACCO, Dal testo alla scena. Tentativi di ricostruzione della sfera sonora per lo studio della messa in scena antica.
ROBERTA IOLI, La voce tragica come lamento e come incanto.
MARCELLO LA MATINA, Il dramma attico e le basi logiche della persona.
ALESSANDRO PAGLIARA, Della musica antica et della moderna: ovvero pathos vs. ethos., Le maschere teatrali dalla necropoli di Lipari e la ‘nuova’ musica.
MARCO MANCINI (mediato da Marcello La Matina), Il «sonus tragicus» e le maschere.
Presiede: GIOVANNI PIANA
Progetto Awards d’Ateneo coordinato da MARCELLO BARBANERA